>> Un libro a sostegno della candidatura Unesco del Sud Piemonte

E’ stato presentato ad un centinaio di invitati, al Castello Gancia, domenica 5 settembre, alle ore 16.30, il volume “Langhe Monferrato e Roero. Paesaggi e parole di un patrimonio dell’umanità” (ed. Umberto Allemandi) di Sergio Conti, già  assessore alla pianificazione territoriale della Regione Piemonte.

  

A fare gli onori di casa e ad introdurre l’opera, Renzo Vallarino Gancia che ha sottolineato l’unicità e l’eccellenza del territorio per cui è stata avanzata la candidatura Unesco, a cui il libro fa direttamente riferimento fin dal titolo.

 

Il giornalista de “Il Sole 24 Ore” Adriano Moraglio, torinese ma di origini canellesi (i genitori sono ritornati a vivere a Canelli), ha parlato del paesaggio viticolo tra  Langhe Monferrato e Roero in termini di ordine, geometria, spettacolarità e bellezza “che passa anche attraverso la fatica dei contadini e la collaborazione tra gli uomini”.

 

Di “candidatura nata dal cuore” (il dossier è stato presentato dalla Regione Piemonte al ministero dei Beni culturali il 30 novembre 2009, con l’obiettivo di puntare al riconoscimento nel 2011, quando Torino celebrerà i 150 anni dell’Unità d’Italia, nelle vesti di prima capitale) ha parlato l’assessore regionale Quaglia che si è detta certa del suo conseguimento e del ritorno economico che essa produrrà.

Il prof. Marco Devecchi, presidente dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato, ha quindi parlato di paesaggio in termini di cultura, del suo legame alle testimonianze del passato, ricordando anche le parole  di Davide Lajolo.

E’ quindi toccato all’autore Sergio Conti raccontare come è nato il volume a partire proprio dalle 32 riunioni necessarie per mettere a punto la documentazione per la candidatura Unesco, presentata ufficialmente a Nizza Monferrato il 13 dicembre 2009. Il dossier propone all’Unesco un territorio a macchia di leopardo che include nove aree appartenenti a 74 Comuni all’interno delle tre province di Asti, Cuneo e Alessandria.

Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, ha parlato di ‘Parco culturale’ del Roero-Langhe-Monferrato non in senso solo letterario ma in senso più ampio, compresa la ‘sapienza della manualità’.

Il libro di Conti raccoglie gli interventi di una trentina di scrittori che vogliono dare senso ai paesaggi vitivinicoli del Piemonte meridionale, di cui si è preparata la candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Luoghi dalla struggente bellezza che la natura ha eletto custodi di alcuni fra i vitigni più prestigiosi al mondo: Barolo e Barbaresco, Moscato e Arneis, Dolcetto e Barbera. Langhe, Roero e Monferrato donano vini pregiati, ma sanno offrire anche lo spettacolo di panorami unici.

Ha lo scopo è di raccontare le identità di questi luoghi, il loro mito, le piccole e grandi storie, per riannodare i fili che uniscono la memoria con il presente. E siccome le parole non bastano, queste colline, con i loro vigneti, le loro case, i loro castelli sono raccontati  con le immagini che ci aiutano a scoprire e riscoprire questi paesaggi.

All’incontro, seguito da una ‘merenda senoira’ nel giardino del Castello, erano presenti, tra gli altri: Annalisa Conti assessore al progetto Unesco della Provincia di Asti, Marco Gabusi sindaco di Canelli, l’assessore alla cultura Aldo Gai, oltre a sindaci, imprenditori,  professionisti, esponenti della cultura e autorità civili e militari.

(Le foto sono state messe a disposizione dal prof. Renato Grimaldi Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino)

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