>> Anteprima della sfilata storica del Palio per le vie di Canelli

Il Comitato Palio del Comune di Canelli parteciperà con 45 figuranti alla sfilata storica che si terrà domenica 19 settembre, per le vie di Asti, prima della corsa del Palio che si svolgerà nel catino di piazza Alfieri ad Asti.

La sfilata, con i colori bianchi e azzurri e le insegne della città di Canelli tratterà il tema: “1335: gli Asinari Signori di Canelli” che sono comparsi a Canelli già nel 1154, al tempo della lotta contro Federico Barbarossa. Attivi nel commercio a Genova ed Asti, uomini d’affari in Borgogna, nei Paesi Bassi, in Svizzera e Germania. Sotto il loro potere, nel 1335, vennero redatti gli Statuti di Canelli.

Anteprima a Canelli. La sfilata storica, in anteprima, sfilerà, sabato 18 settembre per le vie di Canelli: partendo dal cortile della ditta Gancia, alle ore 21, per corso Libertà giungerà, accompagnata dal suono dei tamburini, in piazza Cavour, dove verrà benedetto il cavallo e il fantino e sarà data, da parte del sindaco di Canelli Marco Gabusi,  la licenza di correre.

La serata, presentata dall’attore – regista Alberto Maravalle, si concluderà con la l’estrazione dei 14 premi della lotteria ‘Pro Palio’ e con un brindisi e pizza propiziatoria presso il ristorante ‘Pizzeria Cristallo’.

Della corsa del Palio che partirà alle ore 16, sempre del 19 settembre, Giancarlo Benedetti, rettore e coordinatore generale  del Comitato Palio di Canelli, è restio a parlare. Per scaramanzia o per mancanza di biada?

Il Comitato Palio è composto da una decina di persone: Gabusi Marco (rettore onorario), Benedetti  (rettore e coordinatore generale), Nervi Lorenzo (vice rettore e commissione cavallo e fantino), Milanese Gianna (vicerettore), Tinto Marisa (commissione artistica), Tortaroglio Franco (commissione festeggiamenti), Sandrone Giovanni (segretario, economo e tesoriere).

 Canelli
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Gian Carlo Benedetti

Il Comune di Canelli, centro spumantiero noto a livello internazionale, si trova a 30 km da Asti. Il paese, dominato dall’imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produzione vinicola di alta qualità dovuta, sopratuttto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti Spumante. Canelli ha vinto il Palio nel 1974.

 1335: gli Asinari Signori di Canelli

Ricca e potente famiglia del patriziato di Asti, gli Asinari compaiono precocemente sulla scena politica astigiana: le fonti ricordano Rozone, console del comune nel 1197, ma secondo lo storico settecentesco Ardesco Molina fin dal 1154, al tempo della lotta contro Federico Barbarossa, Enrico Asinari era  impegnato nel governo della città. Attivi nel commercio a Genova e ad Asti dalla fine del XII secolo, gli Asinari, uomini d’affari tra più capaci del loro tempo, si dedicarono a vaste e importanti operazioni finanziarie in Borgogna, nei Paesi Bassi,  nell’attuale Svizzera e, dall’inizio del Trecento, anche nella Germania renana.

Le ingentissime fortune derivanti dalle attività finanziarie furono oculatamente reinvestite in patria nell’acquisto di titoli signorili dalle maggiori signorie territoriali del tempo: nel 1254 Raimondo Asinari ottenne la signoria di Dusino per infeudazione del vicario imperiale Manfredi Lancia; Corrado, tesoriere di Savoia, ottenne nel 1275 dai conti di Savoia l’investitura di 1/4 del castello di Virle; nel 1300 Bonomo acquistò il castello di Vesime da Albertino del Carretto, ottenendone l’investitura da Amedeo di Savoia nel 1313. Fu invece il comune di Asti a vendere nel 1341 castello, luogo e pertinenze di Costigliole a Giorgio, Bonifacio, Pietrino e Antonio Asinari, facendone seguire l’investitura. Canelli era già da tempo al centro degli interessi degli Asinari allorché, nel 1335, Alessandro e Bonifacio ne perfezionarono l’acquisto attraverso un accordo con il Comune di Asti e l’assenso della Società del Popolo.

A seguito di questa cessione vennero redatti gli Statuti Comunali, la più completa testimonianza sulla storia cittadina del XIV secolo. Il tema del Corteo Storico del Comune di Canelli rievoca l’omaggio simbolico di benvenuto ai nuovi feudatari. Il popolo si presenta con i prodotti delle proprie attività e con i frutti della terra, offrendo ad Alessandro e Bonifacio il pane ed il sale dell’ospitalità,  il prezioso vino, i manufatti degli artigiani e del popolo, i capidopera delle arti e corporazioni, i delicati lavori delle donne di casa e delle ricamatrici, pegno di fedeltà ai nuovi signori e augurio di prosperità a tutti i partecipanti alla cerimonia.