>> E’ morta Lidia Alciati, la regina della cucina piemontese

E’ morta, domenica 22 agosto, Lidia Alciati, vedova del grande Guido, fantastica cuoca del ristorante “Guido” da Costigliole d’Asti, uno di quei locali che hanno fatto la storia della ristorazione italiana degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Era malata da qualche mese. Donna semplice e gentile, cucinava i piatti della migliore tradizione piemontese tra i quali i suoi inconfondibili agnolotti, mentre in sala, in cantina e al mercato c’era Guido. Entrambi entrati nella storia della ristorazione, hanno passato il testimone ai figli Piero, Ugo e Andrea. I funerali si svolgeranno, martedì 24 agosto, a Costigliole d’Asti.

“Lidia era il simbolo della gastronomia, l’ultima custode del saper fare delle “cosinere” contadine ormai in scomparse – ricorda Enrico Cavallero di Costigliole d’Asti – che agli inizi del Novecento si spostavano di casa in casa per preparare i pranzi delle grandi occasioni. “Costigliole è la mia casa, la mia storia, la cucina”: per questo, ma anche per l’amicizia che ci legava, con grande entusiasmo aveva condiviso e partecipato al nostro progetto di trasformare il paese di Costigliole in una capitale del vino, della gastronomia e dei buongustai. Tante volte se ne parlava in paese, dove viveva anche dopo la chiusura del suo celebre ristorante, e amava ripetermi, “la nostra terra è la nostra grande ricchezza; la cucina non è solo piacere, ma è sapere, cultura, convivio e amore per la terra”.

Grazie a questa cultura diffusa sono nate le eccellenze che fanno di Costigliole, della nostra Provincia, delle Langhe del Monferrato le capitali delle ricercatezze enogastronomiche. Anni fa aveva accettato, con entusiasmo e con gioia nostra e di chi ama cucinare, di realizzare un piccolo volume che regala ricette, alcune anche poco conosciute tramandate dalle vecchie “cosinere”, ricco di illustrazioni e spiegazioni tradotte in quattro lingue, che il Consorzio Costigliole Asti da anni distribuisce nelle più prestigiose rassegne gastronomiche nazionali e internazionali. Il volume, molto richiesto in tutto il mondo e ormai purtroppo quasi in esaurimento, rappresenta al meglio “la memoria”, il “know how” come si dice oggi, per indicare i trucchi del mestiere la dedizione alla buona tavola tipica Monferrina. A Lidia, con questo breve ricordo, va un affettuoso grazie di cuore da parte nostra e di tutti i costigliolesi, con l’auspicio più sincero che siano veramente in tanti coloro che sapranno cogliere nel tempo il suo messaggio e a mettere in pratica cio’ che ci ha insegnato.”

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