>> La Festicamp della Cia tra dibattito sul vino e ricordi

Un’affollata e partecipata Tavola rotonda sull’arte di fare il vino e di promuoverlo, ha aperto sabato 24 luglio, nel salone consiliare del Municipio di Castagnole Lanze, la Festicamp 2010 della Cia. L’annuale festa degli associati alla Confederazione italiana agricoltori si è tenuta a Castagnole in ricordo del prof. Ilario Violardo, storico dirigente della Confederazione, già sindaco del paese, uomo di cultura e di grande passione per i valori del mondo contadino. Violardo è stato ricordato, dopo i saluti del figlio Marco che è oggi sindaco del paese, accompagnato dalla mamma Rina, con un appassionato ricordo fuor di retorica dall’ex presidente della Cia astigiana, Italo Mussio.

Prima della commemorazione la Tavola rotonda ha proposto un vivace dibattito vivace su vari aspetti della produzione enologica dell’Astigiano e la capacità di promuoverne qualità ed immagine.
Al tavolo degli oratori, il presidente provinciale (anche vicepresidente nazionale) della Cia, Dino Scanavino, l’enologo Giuliano Noè, il presidente dell’Enoteca regionale del Barbaresco, Giancarlo Montaldo ed il presidente della Cantina sociale di Vinchio e Vaglio Serra, Lorenzo Giordano.

Mentre Scanavino ha affrontato il tema degli scenari che si prospettano al termine della crisi economica (“nulla sarà probabilmente più come prima”) proponendo ancora una volta la stipula di un patto tra agricoltura e società capace di stimolare il mondo della politica al sostegno di un settore economico fonte di reddito e di lavoro, l’enologo Giuliano Noè ha affrontato il più specifico tema del futuro del vino e della Barbera.

“L’obiettivo deve essere – ha affermato – quello di non puntare più esclusivamente sui vini di vertice, bensì su tutto il vino che deve essere buono ed economicamente accessibile. In questo senso abbiamo ancora molto da fare perché dobbiamo preparare il vino per le nuove generazioni che sarà necessariamente diverso da quello fatto finora”.

Giancarlo Montaldo ha sottolineato la necessità di dare grande attenzione all’accoglienza dei turisti del vino, diventati veri ambasciatori della qualità e del territorio. Puntare dunque su vino e turismo fornendo servizi e accoglienza di alta qualità. Analoghe valutazioni sono venute da Lorenzo Giordano che ha ricordato le molte iniziative messe in atto dalla Cantina sociale di Vinchio e Vaglio Serra per accogliere sempre meglio i propri “clienti” ed ha poi dedicato a Giuliano Noè un ricordo speciale della sua lunga attività di valorizzazione e rilancio delle produzioni della cantina stessa.

Il dibattito si è ulteriormente animato con gli interventi di amministratori e ed esponenti della politica come il consigliere regionale Angela Motta, l’on. Massimo Fiorio, l’assessore regionale al Bilancio Giovanna Quaglia, il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco e l’assessore provinciale all’agricoltura Fulvio Brusa.

Fiorio e Quaglia hanno espresso da una parte la necessità che il rapporto tra consumatori e agricoltura si allarghi alle esigenze della società riconoscendo ai “contadini” il ruolo di operatori della tutela e della salvaguardia del territorio e dall’altra che anche l’agricoltura partecipi ad un’opera di ritorno all’efficienza nella distribuzione delle risorse pubbliche nel settore.

L’assessore Brusa ha richiamato l’esigenza ad un’opera di maggior conoscenza dei prodotti agricoli nei confronti dei consumatori annunciando, sotto l’aspetto più squisitamente agricolo, che il neo assessore regionale Sacchetto ha deciso di allargare le disponibilità di finanziamento al comparto agricolo con i fondi del Psr. Infine Mario Sacco, stimolato anche da un intervento di Montaldo che chiedeva maggior chiarezza nei ruoli giocati dai vari enti che oggi operano nel settore enologico (“I Consorzi di tutela la smettano di fare promozione che non è compito loro e si impegnino invece nella gestione tecnico economica del comparto”) ha rilevato come il settore soffra sovente di elefantiasi con enti di controllo non necessari che non fanno altro che accrescere gli adempimenti burocratici ed economici a carico delle aziende.

A conclusione della mattinata, il presidente Scanavino, ha consegnato l’Agrestino 2010 (il cui nome è legato allo stesso Ilario Violardo, come quello di Festicamp), riconoscimento  che la Cia di Asti assegna ogni anno ad un personaggio che abbia contribuito con la sua opera, alla valorizzazione ed alla conoscenza del mondo contadino, all’enologo Giuliano Noè, da oltre trent’anni impegnato nell’opera di accrescimento della qualità e dell’immagine della Barbera, “padre” di alcuni tra i prodotti enologici più noti ed affermati in Italia e all’estero come il Vigne Vecchie di Vinchio e Vaglio, la Barbatella di Sonvico, il Bricco dell’Uccellone di Braida Bologna o il Bric dei Banditi di Martinetti.

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