Sabato 17 aprile è nuovamente avvenuto un pesante inquinamento del Belbo “dovuto all’inosservanza delle leggi in materia di scarico delle acque reflue e delle comuni regole del vivere civile, da parte di attività produttive presenti nelle valli Belbo e Tinella, a monte di Canelli – scrive il presidente di Valle Belbo Pulita, Giancarlo Scarrone – Soprattutto continua la privatizzazione dei profitti e lo scarico su altri degli oneri della depurazione. Altro che Enoturismo e Paesaggi Unesco Patrimonio dell’Umanità”.
“Il fatto è – dice Scarrone – che questi episodi avvengono sempre nei fine settimana, quando l’Arpa ha gli uffici chiusi. Ma, questa volta, nonostante il prefestivo e piovesse, siamo riusciti a fotografare il riversamento degli scarichi abusivi”. Dell’episodio ne hanno discusso, lunedì 19 aprile, il sindaco Marco Gabusi, gli assessori e le associazioni ambientaliste.
Durante il consiglio comunale di giovedì 22 aprile, l’assessore Paolo Gandolfo ha precisato che un esposto sui fatti è stato inviato alle Procure di Asti e Alba e che sarà necessario ed urgente provvedere ad un censimento degli scarichi fino alle sorgenti del Belbo
Sempre durante l’ultimo Consiglio, Oscar Bielli della minoranza Pdl – Lega, ha chiesto informazioni sulla cassa di espansione, sulla sua manutenzione, sulla casa Merlino.
Rispondendo il sindaco Gabusi ha rimarcato come la casa Merlino a breve termine (50mila dalla regione Piemonte e 35 dall’Aipo) diventerà sede della Protezione civile della Comunità ‘Langa e Monferrato’ e di tutte le attrezzature necessarie sia in caso di allagamenti che per la manutenzione della cassa, in merito alla quale sarà stesa una convenzione con l’Aipo.