>> Censimento volontario degli edifici contenenti amianto

Con l’intento di avere un’esauriente ricognizione del fenomeno amianto, l’amministrazione comunale canellese, nei giorni scorsi, ha dato il via al censimento volontario degli edifici privati ed industriali contenenti amianto.

«Questo anche perché – spiega il sindaco Marco Gabusi – la Giunta Regionale provvederà ad individuare le aree a maggiore concentrazione di materiali contenenti amianto, per le quali potranno essere destinate ai Comuni risorse finanziarie per l’assegnazione di contributi ai soggetti privati e pubblici».

Il sindaco ricorda che presso l’Area Ambiente del Comune, sono disponibili le schede per il censimento volontario che si potranno ritirare dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13 (Tel. 0141/820232). Le schede per il censimento sono anche scaricabili dal sito internet del Comune di Canelli: www.comune.canelli.at.it nella pagina “modulistica” della sezione “Ambiente”. Le schede dovranno essere consegnate entro il 31 marzo 2010. 

Il Comune provvederà a trasmettere alla direzione Regionale Ambiente i dati pervenuti, che verranno utilizzati in forma anonima, a soli fini statistici.

L’adesione alla ricognizione nei tempi indicati potrà essere considerata requisito per l’eventuale azione di sostegno economico per le attività di bonifica.

Rischi. « Riteniamo comunque utile ribadire – ci scrive dall’ufficio Tutela del Territorio, l’assessore Paolo Gandolfo – che la possibilità di essere esposti all’amianto riguarda gli addetti alle attività di bonifica nonché i lavoratori che, spesso inconsapevolmente, si occupano di ristrutturazioni di ambienti contaminati, quali elettricisti, posatori di condutture, addetti alla manutenzione, e così via.

Di conseguenza, l’amianto contenuto in manufatti o contenitori sigillati, che non consentono il rilascio nell’aria delle fibre, non rappresenta un pericolo per la salute. Per contro sono rischiosi tutti gli interventi che frammentano o rimuovono fibre di amianto, ivi compresi quelli di decoibentazione degli edifici contaminati, condotti senza le dovute precauzioni, in quanto rilasciano fibre nell’aria.

Sul nostro territorio è quindi opportuno tenere sotto controllo le coperture in Eternit, che rappresentano le uniche strutture potenzialmente pericolose in relazione al loro stato di vetustà e degrado.

Tubature acquedotto. Va infine precisato che nessun pericolo può derivare dalle condutture in Eternit ancora presenti nella rete di distribuzione idrica dell’acquedotto comunale, in quanto il rischio per la salute esiste unicamente quando, con la respirazione, le fibre raggiungono i polmoni». 

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