> Nasce a Casale Monferrato il Bosco Pastrona: 42 ettari di terreno golenale saranno rinaturalizzati

27 ettari di terreni recentemente acquistati dal Parco Fluviale del Po e dell’Orba, con uno specifico finanziamento della Regione Piemonte, più altri 15 ettari di terreni demaniali confinanti che saranno affidati in concessione. È questa la dimensione di una vasta operazione di riqualificazione ambientale destinata a costruire un ampio spazio verde pubblico (caratterizzato da un’estesa superficie boscata e da radure), che sarà messa a disposizione degli abitanti di Casale Monferrato e di tutti coloro che vorranno frequentare quell’area affacciata sul Po. Cominceranno infatti entro fine anno i lavori di rinaturalizzazione del Bosco Pastrona che consentiranno, nel giro di qualche anno, di realizzare un vero e proprio “polmone verde” in un quartiere storicamente caratterizzato dall’aver ospitato insediamenti industriali, compresa la limitrofa e tristemente nota fabbrica Eternit, ormai completamente rasa al suolo.

Il progetto, predisposto dall’Ente-Parco, è stato presentato in due versioni (una più ridotta, riferita alla parte finanziata, e una più ampia, a prefigurare una sistemazione finale complessiva) mercoledì 28 ottobre presso la Sede operativa di Casale Monferrato da Nicola de Ruggiero, Assessore all’Ambiente e alle Aree protette della Regione Piemonte, da Giorgio Demezzi, Sindaco di Casale Monferrato, dal Presidente dell’Ente-Parco, Ettore Broveglio, dal Direttore Dario Zocco e dai funzionari che si stanno occupando dell’intervento.

“La scelta di intervenire sul Bosco Pastrona – sostiene l’Assessore Regionale all’Ambiente Nicola de Ruggiero – è ben diversa da quella di un semplice finanziamento per sostenere un progetto di un’area protetta. E’ anche un’azione simbolica per rafforzare l’idea che a Casale si lavora per ridare alle persone, al territorio,  all’ambiente un senso di futuro e di rilancio dopo la tragedia dell’amianto. Per la Regione, dopo l’impegno per la bonifica e per il riconoscimento dei danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini, Bosco Pastrona è un ulteriore tassello per poter scrivere un giorno la parola fine sul dramma di Casale”.

“L’avvio di questo progetto è per me motivo di grande soddisfazione – afferma Giorgio Demezzi, Sindaco di Casale Monferrato – in quanto coglie in pieno uno dei temi proposti nel nostro programma di governo. Casale e i casalesi devono riappropriarsi del fiume Po: non più un nemico da cui difendersi, ma parte integrante e vitale del territorio. Auspicavamo che il Po diventasse anche una risorsa turistica, con il carattere paesaggistico che lo contraddistingue. Avevamo anticipato che la miglior valorizzazione del Po non poteva prescindere da una rinaturalizzazione della sponda destra, nel tratto tra il ponte e la diga, per adibirla ad area naturalistica, in collaborazione con il Parco del Po. Ecco che questo auspicio oggi diventa una realtà e segna un punto a favore del nostro programma ma soprattutto della nostra Città. Ringrazio quindi la Regione Piemonte per il tramite dell’Assessore de Ruggiero e il Parco Fluviale del Po e dell’Orba abilmente guidato dall’amico Broveglio per aver reso possibile questo ambizioso progetto”. 

“Il progetto complessivo di rinaturalizzazione interesserà oltre 50 ettari – sottolinea Dario Zocco, Direttore del Parco – e cercheremo di coinvolgere nell’operazione, per completarla, anche altri soggetti, a partire dal Comune di Casale Monferrato. Ciò che conta comunque oggi è essere partiti, e già tra un anno potremo apprezzare i primi, significativi risultati”.

 

 “Si tratta di un territorio – ribadisce Ettore Broveglio, Presidente dell’Ente – il cui recupero è particolarmente rilevante, perché consente di portare in città la natura del corridoio fluviale, e lo fa in un luogo fortemente simbolico, recuperando sul piano naturalistico terreni limitrofi a un’area di grande disagio ambientale”. Si tratta, ci pare, di un’operazione di riscatto di un intero quartiere di Casale”.

Luca Cristaldi, Responsabile del Settore Agro-Forestale del Parco, entra negli aspetti tecnici dell’operazione: “Nel giro di un anno pianteremo oltre 10.000 piante da rimboschimento, appartenenti alla flora originaria degli antichi boschi del Po, tra cui querce, olmi, pioppi bianchi, pioppi neri, biancospini, aceri, meli e peri selvatici, fornite dai vivai della Regione Piemonte e dal CRA-PLF (l’ex Istituto di Pioppicoltura) di Casale. Verrà anche ricreato un grosso bosco per la conservazione del pioppo nero selvatico, specie a rischio di estinzione nella Pianura Padana. La superficie complessiva d’impianto a bosco è di circa 15 ettari”.

L’operazione rientra all’interno dell’ampio piano di azioni previste dal Programma Integrato per lo Sviluppo Locale (P.I.S.L.) denominato “N.A.Tu.R.A.” (Naturalità, Agricoltura, Turismo e Riqualificazione Ambientale), ideato e coordinato dall’Ente-Parco nel 2006. Esso prevede interventi in una quarantina di Comuni per costruire e valorizzare un sistema di connessione reticolare fra le Aree protette gestite dall’Ente-Parco e i territori coinvolti, nella piana vercellese, nel Monferrato casalese, nel valenzano e nell’alessandrino, tramite la riqualificazione ambientale e la promozione di attività eco-compatibili in agricoltura, turismo e nei servizi pubblici ambientali.