Moscato: le tre sottozone e l’Asti ‘classico’

Dall’inizio dell’anno al 31 luglio (termine ultimo di presentazione), in Italia sono state inviate ai Comitati vinicoli regionali oltre 300 richieste di modifica ai disciplinari di vini a denominazione di origine. Anche il Piemonte non si è sottratto a questa volontà di cambiamento e le richieste sono state tutte approvate. Ora attendono il passaggio al vaglio finale del Comitato nazionale.

Il disciplinare dello spumante italiano più venduto nel mondo e di uno dei vini aromatici che, in questi anni, ha segnato crescite commerciali di grande rilevanza è passato, senza troppe difficoltà, al vaglio del Comitato vitivinicolo regionale.

La prima novità è che vengono indicate le possibilità di produrre più di una tipologia: Asti, ma anche Asti metodo tradizionale o classico, Moscato d’Asti, ma anche Moscato d’Asti ‘vendemmia tardiva’. Le rese massime sono di 100 ql/ha per Asti e Moscato d’Asti, di 80 per l’Asti metodo tradizionale e di 60 per il Moscato ‘vendemmia tardiva’.
La novità di maggior rilievo riguarda l’istituzione di 3 sottozone, riferite ai territori considerati storicamente più vocati alla produzione del Moscato bianco. Le sottozone sono: Canelli (quella con superficie più ampia), Santa Vittoria d’Alba (con la superficie più ristretta) e Strevi.

‘Canelli’. I Comuni i cui produttori potranno utilizzare questa sottodenominazione sono: Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, S. Marzano Oliveto e parte di Loazzolo (tutti in provincia di Asti); Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d’Alba, Santo Stefano Belbo, Treiso, Trezzo Tinella, e le frazioni di Alba, Camo e San Rocco Seno D’Elvio (tutti in provincia di Cuneo). Le rese non devono superare  i 95 ql/ha o gli 85 in caso di menzione aggiuntiva ‘vigna’.

‘S. Vittoria d’Alba’. Riguarda il solo Comune di Santa Vittoria d’Alba, in provincia di Cuneo, e prevede anche la tipologia ‘vendemmia tardiva’. Le rese sono di 90 ql/ha e di 50 ql/ha per la tipologia ‘vendemmia tardiva’.

‘Strevi’. Questa sottodenominazione può essere utilizzata dai produttori dei Comuni di: Acqui Terme, Cassine, Ricaldone, Strevi, Terzo, Alice Bel Colle, Bistagno, Grognardo  e Visone, tutti in provincia di Alessandria. La resa è di 95 ql/ha, ridotta a 90 nel caso della menzione aggiuntiva ‘Vigna’.

Viva soddisfazione dei componenti dell’associazione Produttori Moscato di Canelli  che, fin dagli anni 94/95 chiedevano la sottozona.
“In questo non ci siamo riusciti – conferma l’attuale presidente Flavio Scagliola – perché, a livello di Consorzio, nessuno spingeva più di tanto la causa. Ultimamente, grazie alla convergenza anche con l’Associazione Moscatellum, gli sforzi sono stati premiati. In particolare, un grazie a: Ignazio Giovine, Beppe Bocchino, Paolo Saracco, Alberto Lazzarino e Gianmario Cerutti.”